Il lago Albano (Latino: Lacus Albanus), noto anche con i nomi impropri di lago di Castel Gandolfo o lago di Albano, è un lago vulcanico situato in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani.
Il lago presenta una forma di un ovale allungato che sembra sia dovuta ad almeno 5 diverse esplosioni. Non è alimentato da immissari ma esclusivamente da piogge, sorgenti sotterranee e falde acquifere. Le sue acque sono scure e sono circondate da coste ripide e ricche di fauna, tra cui spicca il falco pellegrino. Sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il Villaggio delle Macine (sito palafitticolo), l’emissario artificiale (simile a quello di Nemi, si tratta di un cunicolo sotterraneo scavato nella roccia. Lungo la riva occidentale del Lago Albano, Fu costruito dai Romani nel 398-396 a.C., per impedire che il livello delle acque salisse pericolosamente, e la tradizione storica lo colloca tra i più arcaici reperti documentati dell’opera cunicolare romana, secondo solo alla costruzione della Cloaca Massima. Si suppone che il motivo della realizzazione dell’opera fu una eccezionale piena del lago. La forza delle sue acque provocò il crollo della parte del cratere nord verso Roma, con conseguente allagamento di tutta la campagna ed ingenti danni a cose e persone. Per evitare il ripetersi di simili catastrofi i romani decisero allora la realizzazione dell’imponente opera.) ed il complesso della villa albana di Domiziano.
Il livello dell’acqua del lago si è progressivamente abbassato rispetto al passato di circa sette metri a causa del depauperamento della falda acquifera. Tale abbassamento ha consentito l’emergere di nuove ampie spiagge utilizzate come stabilimenti balneari. La spiaggia del lago, caratterizzata da un colore nero cenere, è formata da ghiaia ed argilla alluvionale sovrappostasi successivamente. Il colore caratteristico della sabbia dimostra l’origine vulcanica delle rocce da cui proviene.
La fauna del luogo comprende ricci, volpi e scoiattoli. Tra gli uccelli acquatici troviamo germani reali, folaghe e cormorani.
Il lago tuttavia nonostante sia balneabile, (monitoraggio continuo con controlli eseguiti mensilmente) e la qualità delle acque sia definita eccellente, soffre di un problema ancora più grave : nell’ultimo anno le spiagge sono aumentate di ben due metri sulla riva del lago, ciò vuol dire che il livello dell’acqua continua a scendere.
Comuni:
Castel Gandolfo (RM), [Comune di 8.955 ab – 426 mt s.l.m. – Sindaco: Massimiliano Borelli (2020)]
Nel territorio del comune ricadono gran parte delle coste lacustri. Fu abitato fin dal X secolo ed appartenne alla famiglia genovese dei Gandolfi, ai Savelli ed infine, intorno al 1600 alla Santa Sede. Molti papi frequentarono nei secoli successivi Castel Gandolfo, progressivamente ampliando il complesso pontificio. Dopo un periodo di abbandono, le Ville Pontificie di Castelgandolfo furono riconosciute dallo Stato italiano come zona extraterritoriale della Santa Sede, qualifica che conservano ancora oggi. All’interno del perimetro delle Ville si trovano la Specola Vaticana (l’osservatorio astronomico situato sopra al Palazzo Pontificio, le cui cupolette bianche fanno mostra di sé anche dal lago) ed i ruderi della parte residenziale della grande Villa Albana di Domiziano.
Albano Laziale (RM), [Comune di 39.728 ab – 400 mt s.l.m. – Sindaco: Massimiliano Borelli (2020)]
È uno dei comuni più importanti dei Castelli Romani, e il centro più animato commercialmente. Il territorio di Albano è in parte incluso nel Parco Regionale dei Castelli Romani. Il comune comprende due popolose frazioni: Cecchina e Pavona.
L’origine del nome Albano è ancora fonte di discussioni. In epoca romana il territorio dell’attuale Albano Laziale era chiamato Albanum: che era il modo in cui erano chiamate le tenute dei ricchi romani sui Colli Albani. L’ipotesi ritenuta più attendibile riallaccia questi toponimi alla radice *alb/*alp indicante una località elevata, il Mons Albanus (oggi monte Cavo) in questo caso. Altre ipotesi, ritenute tuttavia meno valide, riallacciano il toponimo all’aggettivo latino albus (“bianco”) o al greco αλαβα (“cenere”).
La denominazione di “Laziale” è stata assunta intorno la fine dell’800 per distinguere la città da altri Comuni del Regno. Es.: Albano Sant’Alessandro (BG), Albano Vercellese (VC) e Albano Lucania (PZ) (regio decreto n. 1607 del 17 settembre 1872)
Ariccia (RM), [Comune di 17.990 ab – 412 mt s.l.m. – Sindaco: Gianluca Staccoli (2020)]
Anticamente chiamata Riccia o La Riccia o semplicemente ‘A Riccia nei dialetti dei Castelli Romani, Ariccia è una delle località più conosciute e popolari dei Castelli Romani, sia per la rilevanza turistica del complesso monumentale chigiano e per l’importanza storica e architettonica delle opere del Bernini, sia per l’importanza religiosa del Santuario di Santa Maria di Galloro.
Il territorio “ariccino”, come quello dell’intera area dei Colli Albani, è stata soggetto all’attività vulcanica del Vulcano Laziale. Il suolo è dunque composto in massima parte di materiale vulcanico, ed abbondano rocce caratteristiche come il peperino ed il tufo. Vallericcia è una vallata sita ai piedi della cittadina laziale di Ariccia. La valle è stata originata da un antico bacino lacustre formatosi con le vicende del Vulcano Laziale e poi prosciugato in età romana e medioevale. A Vallericcia si trovano i resti della città latina di Aricia. La valle nel punto più stretto è anche attraversata dal famoso Ponte di Ariccia.
Pentima della Vecchiaccia:
Pentima” ha il significato di “rupe” e deriva dal latino “pentoma“, ovvero “masso roccioso“.
E’ proprio di questo che si tratta: uno sperone di roccia che spicca fra la vegetazione, offrendo una vista mozzafiato.
Questo posto ha una storia molto particolare.
La leggenda narra che anticamente un’anziana signora che era stata accusata di stregoneria, si sia suicidata gettandosi da questo precipizio, sembra che ancora oggi si possa sentire la sua voce chiamare dal basso invitando i visitatori a buttarsi a loro volta.
E’ un posto che si può visitare affrontando un percorso semplice, non eccessivamente faticoso ma allo stesso tempo affascinante che si sviluppa tra il lago di Albano ed i boschi di Castel Gandolfo. Una volta arrivati si può ammirare uno spettacolo unico: la Pentima della Vecchiaccia a strapiombo sul lago. Qui ci si sofferma ad ammirare il fantastico panorama, ed il consiglio è di farlo sempre con molta cautela e stando sempre addossati alla parete rocciosa.